Arciconfraternita Santissima Trinità - Sulmona
Santa Filippa MARERI

Santa Filippa MARERI

Santa Filippa MARERI nacque, verso la fine del XII secolo, nel castello di famiglia a Mareri (la contemporanea Castel Mareri, frazione di Petrella Salto) vicino a Borgo San Pietro dalla famiglia nobile dei Mareri: il fratello maggiore Tommaso ricoprì importanti cariche politiche, come quelle di podestà a Forlì e di vicario imperiale in Romagna e in Puglia; partecipò inoltre attivamente alla fondazione della città dell’Aquila.

Fondamentale per Filippa fu l’incontro, avvenuto tra il 1222 e il 1224, con San Francesco d’Assisi, che la incoraggiò alla vita monastica. La sua famiglia ostacolò questa scelta per cui Filippa fuggì da casa insieme ad alcune compagne e si rifugiò nei pressi di Mareri, sopra l’abitato di Piagge, in quella che viene chiamata “Grotta di Santa Filippa”, e vi rimase per circa tre anni, fino al 1228, quando i due fratelli Tommaso e Giovanni le donarono il castello con l’annessa chiesa plebana di San Pietro di Molito, già fondazione benedettina dipendente dall’Abbazia di San Pietro in Valle di Ferentillo, nella Valnerina, in Umbria, nei pressi di Spoleto. Filippa si trasferì in quel luogo con le sue compagne. La comunità visse secondo la regola indicata da San Francesco per Santa Chiara e le monache di San Damiano in Assisi. La cura spirituale del monastero fu affidata al Beato Ruggero da Todi dallo stesso San Francesco.

Filippa Mareri morì il 16 febbraio 1236. La sua tomba divenne presto meta di pellegrinaggi, mentre cominciarono a registrarsi miracoli attribuiti alla sua intercessione. Il titolo di santa compare la prima volta in una bolla di Papa Innocenzo IV nel 1247, appena 11 anni dopo la sua morte. Nel 1706 in una ricognizione delle sue spoglie venne ritrovato il suo cuore incorrotto, che è conservato oggi in un reliquiario di argento, mentre le sue spoglie sono conservate nel monastero di Borgo San Pietro. Oggi, a quasi otto secoli dalla sua morte, la devozione per la Santa è andata crescendo non solo nella sua terra, ma anche in numerosi altri paesi e in altri continenti per iniziativa degli emigranti, grazie ai quali è conosciuta da altre popolazioni. Nei paesi della Valle del Salto sono abbastanza diffusi i nomi propri Filippa, Maria Filippa e Filippo. Oggi, generalmente, si tratta di nomi ripresi, per un’antica tradizione, dai nonni o dalle nonne, ma testimoniano comunque la diffusione del culto della santa in tutta la zona. La memoria liturgica di Filippa Mareri cade il 16 febbraio. È compatrona di Sulmona. Il titolo di santa fu confermato da papa Benedetto XVI nel 2007.

Santa Filippa Mareri è nata nel 1190, vicino Rieti (Cicolano) dalla nobile famiglia dei Mareri. Attratta dalla bellezza di Cristo, conosciuta attraverso la Parola e i poveri, e spinta dall’esempio di San Francesco, rifiuta il matrimonio che la famiglia stava preparando per lei, fuggendo da casa, insieme con alcune compagne, per rifugiarsi in una grotta ( “Grotta di S. Filippa”) dove poter vivere la sua consacrazione. In questa grotta rimase circa due anni, fino a quando i due fratelli Tommaso e Gentile, il 18 settembre 1228, le donarono il castello di loro proprietà, che lei trasformò in monastero. La comunità, guidata da Filippa e affidata alle cure spirituali del Beato Ruggero da Todi, poneva al centro della sua vita il culto e la lode a Dio e l’aiuto materiale e spirituale ai poveri. Santa Filippa morì il 16 febbraio 1236. La sua tomba divenne presto meta di pellegrinaggi, dove da subito si cominciarono a registrare grazie e favori celesti per sua intercessione. Santa Filippa Mareri è la prima santa del secondo ordine francescano: il titolo di Santa compare la prima volta in una Bolla di Innocenzo IV emanata nel 1248, quando erano trascorsi appena undici anni dal suo transito e con S. Chiara ancora in vita.