Domenica 13 aprile 2014 alle ore 1800, presso la Basilica Cattedrale di San Panfilo si è tenuto il tradizionale concerto di presentazione alla città del Coro del Miserere dell’Arciconfraternita della SS. Trinità.
Il canto della “prima Pontificalis” di Lorenzo Perosi, eseguita dal Coro della Cappella Musicale “PAMPHILIANA” della Basilica Cattedrale di Sulmona, ha caratterizzato la prima parte della sereta. Esemplare l’esecuzione e l’accompagnamento all’organo del Maestro Maurizio RICCIOTTI. Direzione Alessandro SABATINI.
Dopo i saluti del Rettore, Antonio DI NINO, che ha inoltre presentato tutti i componenti del nuovo Consiglio DI Amministrazione, il nostro Vescovo, Mons. Angelo SPINA, ha tenuto una sentita meditazione di cui si riporta il testo integrale:
“Cari amici, questa sera, stiamo assistendo a un momento di sublime elevazione spirituale, di bellezza, che viene dal canto e dal suono degli strumenti musicali. Il concerto della Cappella Panphiliana, che ringrazio di cuore per il servizio che rende alla liturgia durante le celebrazioni, e del Coro del Venerdì santo ci portano alla sorgente, al protagonista da cui tutto ciò scaturisce: il Signore Gesù, vero Dio e vero uomo.
In questa domenica di Passione, domenica delle Palme, abbiamo ascoltato la proclamazione del Vangelo della passione, i momenti salienti della vita di Gesù, che la tradizione cristiana ha racchiuso nel pio esercizio della Via Crucis.
Nel volto di Cristo, sfigurato, troviamo la bellezza dell’amore, nel suo cammino al calvario troviamo la forza al nostro cammino, nella sua morte riceviamo la salvezza e la redenzione. Il cammino di Gesù è quello di una uscita dal dolore. E’ il nostro cammino di Chiesa che dalla preghiera trae la forza di uscire e di portare insieme la croce, illuminati dal volto di luce di Gesù.
Nel volto di Cristo troviamo il volto dell’uomo. Pensiamo alla condanna a morte di Gesù. La condanna sbrigativa di Gesù raccoglie le facili accuse, i giudizi superficiali tra la gente, le insinuazioni e i preconcetti che chiudono il cuore e fanno cultura razzista, di esclusione e di “scarto”, come ci ricorda Papa Francesco, con le lettere anonime e le orribili calunnie. Quante persone vengono accusate, sbattute in prima pagina dai giornali e poi, una volta scagionate finiscono nell’ultima. Quanti innocenti oggi pagano a scapito dei colpevoli.
Gesù porta la croce, una croce pesante. Oggi vediamo che questa è la croce del mondo del lavoro, posta sulle spalle dei lavoratori. Posta sulle spalle di chi non trova il lavoro o lo perde. Gesù che prende la croce sulle sue spalle ci insegna a non vivere più nell’ingiustizia, ma capaci, con il suo aiuto, di creare ponti di solidarietà e di speranza, per non essere pecore erranti né smarrite in questa crisi che genera paura. Ritorniamo perciò al Cristo, Pastore e Custode delle nostre anime. Lottiamo insieme per il lavoro in reciprocità, vincendo la paura e l’isolamento, ricuperando la stima gli uni per gli altri chiedendo alla politica di fare meno litigi per le poltrone di interessarsi del bene di tutti, del bene comune e non della sistemazione dei propri interessi, cercando di uscire insieme dai problemi che pesano sulle nostre spalle.
Gesù cade sotto la croce. E’ la fragilità. Sono i mille volti di ogni giorno, i volti della disoccupazione, della precarietà, del femminicidio, della droga, della dipendenza dal gioco, del carcere, dei malati, del mistero della morte, delle madri che piangono i loro figli, della terra inquinata e avvelenata dal malaffare e dalla corruzione, della violenza e della guerra che semina morte. Ma Gesù si rialza, perché trova in Dio Padre la forza. Con questa forza interiore che gli viene dal Padre, Gesù ci aiuta anche ad accogliere la fragilità degli altri; a non infierire su chi è caduto, a non essere indifferenti verso chi cade. E ci dà la forza di non chiudere la porta a chi bussa alle nostre case, chiedendo asilo, dignità e patria. Consapevoli della nostra fragilità, la relazione con gli altri ci risana e genera una fraternità mistica, contemplativa, che sa guardare alla grandezza sacra del prossimo, che sa scoprire Dio in ogni essere umano, che sa sopportare le difficoltà del vivere, aggrappandosi all’amore di Dio. Solo aprendo il cuore all’amore divino, ci sentiamo spinti a cercare la felicità degli altri nei tanti gesti del volontariato: una notte in ospedale, un prestito senza usura, una lacrima asciugata in famiglia, la gratuità sincera, l’impegno lungimirante del bene comune, la condivisione del pane e del lavoro, vincendo ogni forma di gelosia e di invidia».
Potremmo continuare il cammino di Gesù al Calvario. Ma in queste poche battute abbiamo capito. Ecco perché, la Passione di Gesù è dentro la passione dell’uomo di oggi. Il volto di Gesù è il volto delle sofferenze dentro il dramma di oggi. È la passione di Gesù che porta conforto all’uomo».
Ecco perché la Chiesa, come la Vergine Maria, addolorata, segue il suo Signore, partecipa a quel dolore. Scopre i suoi peccati e prega con insistenza e canta: “Miserere mei Domine”. Signore Abbi pietà di me. Nel tuo grande amore cancella il mio, il nostro peccato, crea in me, in noi un cuore puro.
E’ il nostro cammino di Chiesa che dalla preghiera trae la forza di uscire e di portare insieme la croce, illuminati dal volto di luce di Gesù”.
Al termine della riflessione del nostro Vescovo, Padre Angelo, ha fatto il suo ingresso il grande Coro del Miserere dell’Arciconfraternita della SS. Trinità ed a seguire, la Filarmonica Giovanile di fiati “INTERAQUE VOX” ed il Maestro del Coro Alessandro SABATINI. Il gruppo di fiati, composto da 18 ragazzi di età compresa fra i 15 ed i 22 anni, è diretto dal Maestro Vito DI BENEDETTO che ha inoltre provveduto a riscrivere per l’organico le parti del Miserere di Federico BARCONE e di Giovanni GALLI, che ha successivamente donato a questo Pio Arcisodalizio.
Eccezionale il connubio con il nostro grande coro. L’esibizione ha raccolto l’entusiasmo del pubblico numerosissimo, ritagliando una grande emozione in ognuno dei presenti.
Si è dunque rinnovata la tradizione del Concerto di presentazione del Coro del Miserere dell’Arciconfraternita della SS. Trinità di Sulmona.