La suggestiva processione del Cristo Morto, organizzata dall’Arciconfraternita della SS.Trinità, è aperta dal “Tronco”, una grande croce vacua in sughero foderata di velluto cremisi, guarnito di tralci d’argento ed un cartiglio alla sommità con la scritta “I.N.R.I.”, l’acronimo posto sulla sommità della Croce a motivare la condanna di Gesù Cristo.
Il “Tronco” rappresenta dunque l’Albero della Vita, il patibolo sul quale venne immolato il Figlio di Dio che da strumento di morte diventa strumento di salvezza per l’umanità redenta dal sacrificio di Cristo. I tralci d’argento rappresentano i frutti della salvezza ed il legame di vita vera tra gli uomini e Dio:
“Io sono la vera vite e il Padre mio è il vignaiolo. Ogni tralcio che in me non porta frutto, lo poto perché porti più frutto. Io sono la vite, voi i tralci. Chi rimane in me ed io in lui porta molto frutto”.( Gv.15.1-6).
I documenti custoditi nell’archivio dell’Arciconfraternita e riordinati dal Vice Rettore dell’Arcisodalizio, Antonio Ciavarro, attestano che il “Tronco” venne costruito da un orafo sulmonese, Nicola Gizzi, nell’anno 1752. La data di fabbricazione del pregiato simbolo della processione dei Trinitari è incisa, assieme al nome dell’autore, nel retro del cartiglio. Una piccola Croce di Benemerenza è fissata poco al di sotto del cartiglio. E’ l’onorificenza che i Trinitari ricevettero nel 1925 dal Pontefice Pio XI, in occasione della celebrazione dell’Anno Santo.
Ma l’attuale Tronco, gelosamente custodito in un locale dell’Arciconfraternita e durante l’anno sigillato in apposita teca in legno, venne preceduto da un altro simile simulacro della Croce, costruito nel 1750 dai fratelli Francesco De Angelis e Domenico De Magistris.
La data della prima uscita pubblica di questo primo Tronco risale al 2 agosto 1750, in occasione della solenne processione di S.Maria degli Angeli, patrona dell’omonima confraternita che aveva sede presso l’attuale chiesa di S.Francesco della Scarpa, al cui esterno è ancor oggi leggibile un’iscrizione dello stesso sodalizio. Questo primo Tronco, in legno e più pesante del nuovo, l’attuale, non è stato più rinvenuto. Pare che l’Arciconfraternita l’abbia definitivamente dismesso intorno al 1770.
Durante la processione del Venerdì Santo, il Tronco è all’inizio del corteo funebre, ed è posto all’interno di una formazione di 20 fanali disposti su due file da 7 portatori distanziati da 3 portatori laterali per ogni lato. Questa disposizione è conoscita in “gergo trinitario” con il nome di QUADRATO.