Il simulacro in legno del Cristo Morto, che in processione segue il Tronco ed il Coro, risale al 1750 ed è di autore ignoto.
La statua è custodita nella chiesa della SS.Trinità, racchiusa in una teca posta sotto l’altare sormontato dalla statua delle Tre Persone della Trinità. E’ perciò visibile durante tutto l’anno, offerta alla perenne adorazione dei fedeli.
Quel simulacro durante la Settimana Santa viene adagiato su una bara adornata di una coperta di gramaglie, un velo bianco e quattro angioletti recanti i simboli della Passione, per essere portato in processione.
La stessa statua, una volta adagiata su di un catafalco, viene ornata anche di trentatrè garofani rossi, omaggio della devozione dei Trinitari.
Un delicato compito quello della preparazione della Bara del Cristo Morto affidato ad un gruppo ristretto di confratelli trinitari, che avviano il loro lavoro subito dopo il mezzogiorno del mercoledi santo, quando le porte del piccolo tempio trinitario si chiudono per riaprirsi solo nel tardo pomeriggio del Venerdi Santo, poco prima dell’avvio del corteo processionale.